Le mie corse con il Sensei

Le mie corse con il Sensei

SenseiLiberamente tratto dai racconti :

"Le mie corse con il Sensei"

raccolta di brevi racconti,storie,aneddoti e quanto altro ad opera di autori vari,alcuni sconosciuti,delle sessioni di corsa effettuate con il Sensei dalla voce di chi era li’ lo aveva visto correre e parlare,spiegandoci il significato della corsa e mostrandocene la sua dinamica.

Un primo racconto e’ gia stato pubblicato ad opera del discepolo Daniele (Ciandri) e forse ne seguiranno altri….se Lui vorra’!

La Via del Sensei 26/12/2012

Antefatto

Gia da qualche giorno via mail si era sparso un messaggio che recitava cosi: "Appuntamento il 26/12 per il Giro del Sensei".Sara’ stato un messaggio vero? in molti si domandavo:non lo abbiamo piu’ visto correre……sara’ vecchissimo e decrepito,come potra’ tenere il nostro passo allenato,dovremo aspettarlo,sara’ triste e doloroso per Lui?Cosi’ chi non credeva non si presento’ all’appuntamento,a tal proposito appuntamento dove? "la Chiesa del Regno"…..si ma quale ??? Quello dei Cieli,della terra o dei Mari??? Potevano essere un po’ piu’ precisi questi "Testimoni di Geova"! Ora conosco l’origine del nome,un giorno tanti anni fa il Sensei passo da li per correre verso "la Valle Benedetta" due di loro inforcarono le bici e lo inseguirono agitando i loro librettini su per la salita…….non fecero piu’ ritorno! Cosi’ da quel giorno gli adepti della setta testimonieranno alle generazioni future che e’ meglio non seguire il Sensei se si sta allenando su di un percorso sulle colline Livornesi………

Coloro che credevano nella Sua presenza si immaginavano quale impossibile percorso avessero fatto,quali asperita’ dovuto superare,quali fatiche sopportare e quali mostri vincere? La via del Sensei era’ molto piu’ semplice,si trattava soltanto di una ripidissima e difficile salita dello spirito verso l’alto per poi percorrere una lunghissima e tortuosa discesa con il corpo verso il basso.Cosa si immaginavano mai di tanto difficile???Bastava seguire il Sensei…….

Ore 8:20 del 26/12,Simone (Ciucci) stava effettuando diligentemente esercizi di stretching prima di partire per il ritrovo,quando un’ombra furtiva e silenziosa come un Ninja, gli passa davanti,brandendo una busta di plastica e dicendogli:"La roba e’ dentro!vado a prendere le scarpe….aspettatemi!" Gli si illuminarono gli occhi,lo aveva visto sarebbe venuto,corse subito per raggiungere gli altri ed annunciare la lieta novellla,ma mentre correva,pensava,come posso arrivare prima del Sensei?Non posso!Non lo faro’ mai….ma i suoi buoni propositi erano gia stati premiati,perche’ quando arrivo,Lui era gia li!Come aveva fatto?doveva andare a prendere le scarpe,spogliare i panni mortali vestirsi,calzare le scarpette,percorrere un tratto di strada piu’ lungo?Possedeva forse il dono dell’ubiquita’,posseduto da alcuni dei antichi?Non lo seppe mai….e ne fu felice!

Capitolo I . il ritrovo

Erano gia arrivati,Fabio (il Bellini),pronto ad effettuare un 5mila a manetta se dovevamo svolgere un allenamento breve,un 5mila x 2 a manetta,se dovevamo fare un medio,un 5mila a manetta x X volte se l’allenamento consisteva in un lungo lento.

Daniele (il Ciandri) memore della precedente corsa con il Sensei,quando gli piombo’ da dietro sferzandolo come un Falco Pellegrino in picchiata a 300 Kmh,questa volta si era alzato 1 H prima,non si sa mai,disse fra se e se?Non l’avrebbe persa per nulla al mondo,a niente avrebbero potuto le suppliche di Gaia ed i lamenti strazianti dei bambini piccoli!

Lorenzo (il Baldi) che nel giorno del suo compleanno voleva farsi il regalo piu’ bello,percorrere la Spaccafuoco a piedi in salita,anziche come solitamente in mountain-bike in discesa,era l’unico che forse conosceva una parte del percorso….suo figlio Giacomo era il migliore amico di Giacomo figlio del Sensei,ma il Sensei per lui aveva in serbo un altro regalo! e glielo avrebbe mostrato piu’ tardi!

I 3 prescelti guardarono l’orologio,8:44…e Lui non si vedeva,ad un tratto una foglia dal prato viene alzata e portata via…da un alito di vento???Le cime dei cipressi si flettono come per inchinarsi…alla brezza mattutina?Gli uccellini cominciano a cinguettare,i cani a ululare,…hanno percepito il suo Cosmo!

E dalla scalinata in ferro del ponte della Rosa lo vedono scendere,correre verso di loro,senza rumore alcuno,circondato da una luce calda ed abbagliante,stava espandendo il Suo cosmo per salutarci!

I soliti ciuffi di capelli spettinati,gli occhiali calati per contenere le orbite oculari,il filo di bava sulle labbra,la solita tenuta invernale,pantaloncici corti,maglietta a maniche corte,scarpe senza calzino.Definirle scarpe sembrava eccessivo,erano due buchi contornati da tessuto,che una volta avevano una suola,tenuti insieme da un fango essiccato di chissa’ quale epoca,ma subito ci spiego:"E’ l’ultima corsa che faro’ con queste scarpe,torneranno da dove sono venute!" Voleva forse dire che sarebbe tornato a correre a piedi nudi,come faceva un tempo?Ed il solo testimone oculare,Alessandro (il Carrara) lo avrebbe voluto?Lo ricordava ancora quando sul brecciolino rossastro del Viale di Antignano,il Sensei lo affianco correndo a 4’30" insieme a lui fino ai 3 Ponti a piedi nudi d’estate,con una temperatura dell’aria + 35C ed a terra + 38C!Come un monaco Shaolin che passeggia sulla neve fresca senza lasciare impronta,cosi’ il Sensei correva leggero senza provare dolore ne fare alcun rumore!Ma sopratutto,le scarpe da dove provenivano e dove sarebbero tornate?

La leggenda narra che furono ritrovate ormai piu’ 20 anni fa sul ghiacciaio del Similaun,quando un’ estate piu calda porto alla luce la mummia di Otzi,i ricercatori infatti non si sono mai capacitati del fatto che un cacciatore/pastore dell’ eta del rame possedesse delle scarpette da corsa,pero’ erano tutte infangate ed da una datazione al carbonio-14 l’eta’ del fango conincideva con quella dell’eta’ del rame!Il gioco di parole e’ simpatico,ma inevitabile!I ricercatori non sapevano pero’ che "Otzi" non stava cacciando,ma correndo con il Sensei a quelle altitudini,per sviluppare globuli rossi ed aumentare la concenrazione di emoglobinai,ma quando Lui si tolse le scarpe,come amava fare, per avere una migliore presa sul ghiaccio,Otzi si stacco progressivamente,pur essendo un grande atleta (Personal Best 10 Km 31’40") rimase indietro,si perse e mori’!Il Sensei saputo del ritrovamento trafugo’ dal museo le scarpette,anche per rendere giustizia alla storia,e dal quel giorno le indosso’!Forse voleva restituirle?

Nel mentre era arrivato Graziano (Martinelli) era piu di un mese che non correva,aveva preso 7 Aulin,a suo dire,voleva essere presente,sfoggiava delle calze a compressione che avrebbero fatto rodere il Dottore per l’invidia,a proposito dov’era?lo avremmo visto piu’ volte nel corso della mattinata.

Poi era arrivato Alessandro (Il Carrara) stranamente non era arrivato per ultimo come al suo solito,ma forse aveva capito l’importanza dell’avvenimento!Colui che sfida le leggi della relativita’….non mi credete?Forse date piu’ seguito ad un vecchietto dai capelli bianchi sparati in aria come se avesse infilato le dita dentro ad una presa?…..No!…No!…non dico Don King!!……ma Albert!!!Ricordate la sua formuletta??? E=mc2 provate a sviluppare l’equazione fisica!Per chi non ricordasse: E (energia) = m (massa corporea a riposo) c2 (velocita’ della luce circa 300.000 m/s) cosi’ capirete la quantita’ di energia necessaria per far correre veloce Alessandro!

Sicuramente e’ lui l’eroe del giorno,ma per tutti noi e’ sempre stato un’eore,sin dal giorno in cui rispose cosi’ ad un tale che lo accuso’ di aver messo su’ un po’ di pancetta durante le vacanze,invitandolo a correre con lui.Non solo accetto’,ma rispose:"Per te e’ facile,pesi 50 kg,sei nato sugli altipiani,la tua pelle e’ scura,ti sei nutrito di solo latte di capra,acqua,verdure e raramente proteine animali,fuggendo ogni giorno per la savana rincorso dai leoni,guarda me,peso 100 kg,sono bianco candido,nato a Leghorn city,nutrito sin da bambino a cacciucco e cinque e cinque,vino rosso,e raramente spuma (Bianca ovviamente) cresciuto rincorrendo le "Fie" per Via Ricasoli…….e le "Fie" non corrono come i leoni stanne pur certo……ci sono troppe vetrine!!!Spengendo definitivamente il sorriso perennemente stampato sul viso di Gebrselassie!

Mancava ancora "il Nero" (Martinelli) forse dovevamo specificare 8:45 ZULU?stava viaggiando su qualche altro meridiano temporale oppure languiva tra le braccia di giovane ignara donna?Perche’ ignara?perche’ non conosceva il suo amore per il triathlon!Il Sensei ci racconto di averlo visto ancora bambino oltre 10 anni fa uscire per primo dall’acqua calcando per primo il lido delle Nazioni come Protesilao fece sui lidi di Troia per venire subito ucciso,come da profezia,dal gruppo degli inseguitori capitanato dai piu’ grandi Triathleti del momento,alcuni fra tutti Igor Gloushenko,Vladimir Polikarpenko,Martin Matula,Il gigante buono Gabriele Pertusati…….nomi che incutevano timore!!!Ma subito vedemmo arrivare la sua macchina….non mancava piu’ nessuno???
Chiesero al Sensei : "Quale percorso faremo?" E Lui a noi:"La via del Sensei!" Era estramamente ovvio ce lo aveva gia’ annunciato….perche’ chiederlo nuovamente??? dovevamo gia’ sapere la risposta,il Ciandri insegna!Ma non sazi,e forse ebbri per la sua presenza,si spinsero oltre: "quanto durera’ il percorso’" E Lui : "Quanto sara’ necessario!" Non riuscivamo a tenere la bocca chiusa,ma lui da buon padre premuroso ci elargi’ queste brevi parole : "Circa 2 h,minuto piu’.minuto meno."
Ma cosa significava??? come poteva conoscere il tempo necessario per percorrrere un percorso mai effettuato??? come poteva calcolare la velocita’ media su di un percorso che conteneva aspre salite,su sterrato,fondo scivoloso,discese ripide su asfalto ma anche scoscese e sassose,passaggi nel fitto della macchia,guadi di ruscelli,salti nel vuoto,incontri lungo la via,di uomini ed animali?e poi doveva conoscere la velocita’ di ognuno di noi,sul breve,medio e lungo,su asfalto,pista,sterrato,in salita e discesa,sul vallonato,e farne una media???quale Algoritmo avrebbe trovato?Non poteva essere umano!E’ vero era il Sensei,ma si insinuo il dubbio che fosse una sorta di Robot che si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole fra le stelle sprinta e va,mangia libri di cibernetica,insalata di matematica e a giocar su Marte va. Lui respira nell’aria cosmica un miracolo di elettronica, ma un cuore umano ha…Ma chi e’?, Ma chi e’? (citazione dovuta a chi alla fine degli anni 70 era bambino)
Era forse una creazione del Presidente?Ma proprio lui non era ancora arrivato?era molto strano,ma quando vedevamo il Sensei,il Presiidente non c’era e viceversa? una sorta di Spider-man/Peter Parker,Superman/Clark Kent?No ……solo una creazione delle nostre menti agitate da tutto quello che ci stava succedendo,infatti il Presidente,vestito,come al suo solito,impeccabilmente,di un giallo vivido,apparve ai nostri occhi,venirci incontra dalla Leccia.

Capitolo II. la partenza

E cosi’ partimmo,verso l’ignoto,oltre le colonne d’Ercole,terrore dei marinai antichi,verso il limite della conoscenza,cercando di spostarlo sempre piu’ avanti!
Dopo i primi 300 m ,attraversiamo tranquillamente via di Collinaia,addentrandoci in via Guadalajara,li’ incrociamo un anziano che ci ammonisce: "Serbate il fiato per quando sara’ necessario!non chiaccherate tra di voi!" Ma non sapeva con chi aveva a fare,Il Sensei correra e’ parlera’ sempre,e’ sempre stato cosi’ e sempre sara’! Lui lo invito gentilmente ad unirsi al nostro gruppo per poter raggiungere anzi tempo i suoi antenati,ma quando ci voltammo era gia’ scomparso,vaporizzato da quella frase…..oppure era solo un fantasma,uno dei due dispersi testimoni di Geova?
Immediatamente dopo,ecco un miracolo…..un centinaio di moto da cross riunite sul prato alle spalle della Leccia,rombanti,nervose,che scattano,iscenando una partenza gara tipo MX1,per la gioia degli abitanti del quartiere!
Il Sensei ci guarda e dice:"tagliamo per quel campo e li raggiungiamo!"Come li raggiungiamo?Loro sono in moto su strada asfaltata,noi a piedi su sterrato?come sara’ possibile?Ma seguimmo il Sensei,che saltando una sbarra si inoltro’ su di un sentiero,vedemmo sflilare moltissime moto,ma Lui ci disse :"almeno un paio ne riprendiamo!avanti!"Arrivammo sulla strada asfalta e pochi secondi dopo un paio di moto ci sorpassarono,ce l’avevamo fatta,ma non sapevamo come era stato possibile.continuammo verso La Valle Benedetta,ad un certo puntouna indicazione,Via delle Ghiandaie,la nostra strada,il primo strappo da fare,breve ma intenso,piu’ che intenso direi duro,veramente duro,infatti non appena entrati sulla stradina,vedemmo nel muro di destra una serie di chiodi con anello collegati fra loro con un cavo d’acciaio,tipo ferrata,e dall’altra dondolavano cigolanti una serie di "padellini" per skilift,forse la salita sarebbe stata un po’ piu’ dura di quello che pensavamo?arriviamo in cima la strada spiana,Via del Vecchio Lazzeretto,e’ li dove coloro che non morivano lungo la salita venivano portati i moribondi,ma tutti noi ce la facemmo!li alla nostra destra la lunga discesa verso Villa Corridi,ma quel giorno noi non dovevamo nemmeno guardarla la discesa,almeno per il momento.Scollinammo trovandoci su di una radura e cominciando a scendere verso Via Remota la strada torno’ asfaltata e dopo il Ponte che ci ricongiungeva alla strada per la Fonte all’Amore iniziammo come i Marines amano fare mentre corrono,a cantare,ma il nostro coro era molto piu’ carino,era per il compleanno di Lorenzo,e noi stonatissimi ed un po’ affannati per le fatiche gia’ sopportate,intonammo il Tanti auguri.

Capitolo III. la salita

Tornando verso lo Stillo,vediamo venirci incontro un ciclista,da solo contro vento,non poteva che essere il dottore,ci sfila salutandoci,lo vediamo in posizione da crono con uno strano armadietto bianco sulla schiena,dal quale fuoriescono due tubicini,uno termina in bocca,forse una benzina speciale,l’altro con una biforcazione si inserisce direttamente nelle narici,ossigeno speciale modificato!Il Sensei ci dice che l’immagine gli ricorda quella presente sul sarcofago del re PaKal a Palenque,anche il dottore sembrava sul punto di decollare!
Senza preavviso il Sensei gira a sinistra entra in Via del Puntone e dice:"Questa e’ piu’ dura di quella di prima"Ce ne accorgemmo,non la rifaremo mai piu’!In cima,un bivio,il Sensei ci aspetta e dice di aver visionato mentalmente il percorso della Spaccafuoco e che il fondo e’ troppo fangoso,pericoloso con tutti quei ciottoli per le nostre caviglie,a volte il Sensei e’ misericordioso,e ci chiede comunque di scegliere,Spaccafuoco o Sant’Alo’?Come chiedere Gesu’ o Barabba?e noi fra un semplice ribelle di nome Barabba, ed un figlio dei fiori, sedicente Messia,che cosa dovevamo scegliere?Scegliamo Sant’Alo’,e tutti felici,senza neanche sapere chi fosse questo Alo’,non certo una personcina buona e caritatevole,nella vita infatti svolgeva il lavoro di orafo e poi funzionario presso la corte dei Re Merovingi,quindi cosa ci potevamo aspettare,se non lunga salita faticosa?
Iniziamo la salita,ci lasciamo alla nostra destra Via delle fattorie,una bella e dolce discesa e proseguiamo,ad un certo punto la strada termina,ma il Sensei si fa avanti e si getta in un pertugio,dove forse prima di Lui erano passati un topo,uno scoiattolo,qualche insetto,ma non di certo uomini,allarga il passaggio e lo seguiamo,in discesa,ma ci dice di fare attenzione perche’ scivolosa,infatti qualcuno cade,ma Lui senza mai voltarsi ci esorta a rialzarci,dicendoci che non e’ importante quante volte si casca,l’importante e’ rialzarsi una volta in piu’!Finita la discesa,le scarpe fangose,ci fa un regalo,un guado per lavare le scarpe,prima per arrivarci 100 m di fanghiglia pesante ed appiccicosa,ma divertente,arriviamo al guado,c’e’ chi lava le scarpe,chi salta il guado,chi ci cade dentro!
La salita verso Sant’Alo’ e bella,il fondo morbido,omogenea,senza strappi,ombrosa d’estate al riparo dei venti freddi in inverno,cosa potevamo chiedere di piu’?incontriamo prima uno,poi un secondo ed infine un terzo ponte in muratura di pregevole fattura,molto grandi per trovarsi li,il Sensei nel sottolinearne la bellezza,ci dice che da li’ passo Giulio Cesare al ritorno dalla Gallia per prendersi Roma,e chissa che la frase "alea iacta est" non sia stata tradotta dal livornese doc in "alo e’ fatto",della serie il piu’ difficile e’ passato!Quindi per noi il difficile era ancora da farsi,ma il Sensei ci disse che per Giulio Cesare era stato semplice,guidava i suoi legionari,marciando in discesa,noi triathleti stavamo correndo in salita!Interviene il presidente a spronare il gruppo gridando."Spartani!"e di risposta "auh!auh!auh!
Giunti in cima ecco che i primi tornano indietro per dirci che ci sono i cani a guardia,e Lui a noi,come le 3 fiere non fermarono Dante,questi 3 cani non ci fermeranno,seguitemidicendoci:"Non ragioniam di lor ,ma guarda e passa"
E cosi’ facemmo,ben sapendo che comunque avrebbero azzannato l’ultimo e piu’ succulento…..Alessandro (Il Carrara)

Capitolo iV. la discesa

Da li’ in poi’ un percorso vallonato ci conduceva dove molti ancora non sapevano,non riuscendo a capire dove fossero,il Sensei correva vicino al Nero (Martinelli) quando un rapace li sorvolo’,immediatamente Lui disse :"Seguiamolo!" il Nero lo lascio fare,lo vide allungare,ben sapendo che avrebbe potuto spiccare il volo pur di raggiungerlo!poco dopo il Sensei tornoaffaticato dicendogli che non era piu’ quello di una volta,il Nero penso fra se e se che Lui aveva appena fatto uno scatto in salita di un centinaio di metri quando ormai stavamo correndo da piu’ di 1 h e 20′,era almeno plausibile!
Infine il Sensei dichiaro che fra un paio di curve avremmo visto la sbarra,che significava la fine della salita……almeno cosi’ speravamo tutti quanti.Arrivati alla sbarra lo spettacolo della vista della citta’ dall’alto era mozzafiato,eravamo infatti su quel drittone dopo la curva quasi in cima al Castellaccio,ma lo spettacolo piu’ bello ed impagabile,fu vedere la faccia di Alessandro (il Carrara) quando vide e capi’ dove eravamo!
Ed ora la discesa su strada asfaltata,nemmeno per sogno,dopo appena 100m il Sensei si butta sulla destra,c’e’ solo una prateria,nessun segno di strada,sentiero,tratturo,pista,orma,niente di niente,ma Lui scende velocemente saltellante come un bambino felice,torna indietro spiegandoci:"la vedeta quella casina rosa?quella e’ via de L’Ongrilli!"Noi non riuscivamo a vedere la casina rosa,ne dove si trovasse via de L’Ongrilli,ma il nero desideroso di tornare si butto a troncamacchia per i rovi,essendo il piu’ alto sacrificava le sue carni per crearci un varco,ed al tempo stesso rallentare il Sensei che lo senguiva ed in un single-track impossibilitato a superarlo!
Usciti dal Rovaio di nuovo la prateria ed il nulla,ma il Sensei si fa avanti accelera e poi salta nel nulla,noi ci fermiamo e vediamo poco sotto il Sensei atterrato dsu di una starda,coperta alla vista dai ciuffi d’erba,via de L’Ongrilli appunto,ma lui lo sapeva,noi no e pensavamo di dover saltare un dirupo senza possibilita’ di scampo,invece fu piu’ semplice del previstoed eravamo anche in zone un po’ piu’ note,infatti finita via de L’ongrilli,incrociamo via del Pino e li ci fermiamo per afre delle flessioni in attessa che Alessandro (il Carrara) ci raggiungesse,avevamo calcolato male i tempi…..alla decima eravamo gia tutti distrutti,e quando scorgemmo Alessandro (il Carrara) fingemmo spudoratamente ripartendo e contando 101….102…103,ma Alessandro (il Carrara9 subito ci disse."Non e’ corsa….sono flessioni,non mi potete fregare,li avete visti i miei bicipiti?"e su questo tutti eravamo d’accordo,se avesse fatto palestra……chissa che fine avrebbe fatto Schwarzenegger…..il politico sin da giovane,meglio che Alessandro (il Carrara) non sia andato in palestra e Schwarzenegger abbia fatto qualche film prima di diventare governatore…..
La discesa per via del Pino era piacevole,troppo piacevole,infatti alla prima curva a sinistra,noi giu’ a destra…..sterrato,strano a dirsi,ma sterrato,giriamo intorno ad un capanno che sembra il fortino di Davy Crockett,discesa,salita,ci ritroviamo alle spalle di Monterotondo,sembra un miraggio,scendiamo la chiocciolina ed il Sensei allunga per sgranchirsi le gambe,Daniele (il Ciandri)lo segue e Lui gli dice di correre leggero,si,leggero dopo 1 h e 45′ di sterrato e salite,correre leggero!
Poi mentre sfilano tutti, il Sensei aspetta Alessandro (il Carrara) ed insieme a Simone (il Ciucci),Daniele (il Ciandri),Cesare (il Presidente) e Lorenzo (il Baldi) ritornano verso la Chiesa del Regno dei testimoni di Geova,Fabio (il Bellini),Graziano (il Martinelli) ed il Nero (Martinelli) allungano,alla fine 3′ di vantaggio,e quando arriviamo a destinazione l’orologio segna 1h e 56′,come al solito, avevamo spaccato il secondo,ma il Sensei non porta orologio,ma si sa il tempo e’ solo una convenzione, e Lui sara’ "Convenzionato" con qualcuno in alto per far si che ogni volta il tempo sia quello che Lui aveva previsto!No e’ solo che il tempo non esiste:", e’ solo una dimensione dell’anima. Il passato non esiste in quanto non e’ piu’, il futuro non esiste in quanto deve ancora essere, ed il presente e’ solo un istante inesistente di separazione tra passato e futuro.
Ci salutiamo velocemente per far ritorno a casa,chi in macchia,chi a piedi,qualche altro km in piu’ non fa mai male…….ma mentre il Sensei parte verso il Ponte sul cavalcavia,gli si fanno incontro due tizi con dei librettini in mano,ma appena gli si avvicinano,lo vedono,lo riconoscono,si girano ed iniziano a scappare,correndo a piu’ non posso,memori dei compagni dispersi!
E Lui placidamente se ne andava……….Lo videro allontanarsi contornato da una luce piu’ vivida e splendente che mai,col sorriso sulle labbra,felice come un bambino,saltellante e leggero,che torna a casa dalla mamma per il pranzo dopo aver passato una intera mattina a giocare con i suoi amici,pronto a raccontarle le meravigliose avventure vissute,speranzoso di viverne ancora di cosi’ belle……
Correro’ ancora con il Sensei….??? e Lui con noi….???
Chi puo’ dirlo?ma io sono un bambino speranzoso!

Autore sconosciuto

Ma il testo riporta una dedica…………. a Gionata

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