
Giornata intensa quella di domenica 2 giugno a Barberino; sette nostri atleti si sono cimentati in una delle gare più faticose e prestigiose del panorama italiano: i Campionati Italiani assoluti e di categoria di Triathlon Medio.
Il circuito di Barberino, si sa, non è per tutti, perché 4 giri di bici (su un percorso peraltro bellissimo) con un dislivello di 1.300 metri e 4 giri di corsa su uno sterrato/prato con diversi saliscendi non sono banali e mettono a dura prova oltre al fisico anche la testa, che deve reggere la ripetitività di una gara multilap dove ogni faticosa pedalata di bici e ogni passo di corsa completamente al sole sai che dovrai ripeterlo per quattro volte e potresti facilmente perdere lucidità e motivazione.
Come tutti gli anni, anche quest’anno un gruppetto di triatleti labronici comunque si è cimentato in questa competizione e all’appello hanno risposto Marina Matarazzo, Serena Rossi, Lorenzo Rossi, Davide Scherlj, Licio Torre, Stefano Bartolozzi e Alessio Vannozzi.
La temperatura, come sempre a Barberino, è torrida già alle nove del mattino, ma fortunatamente la muta non è vietata, cosa che solleva gli animi di tutti i partecipanti, anche quelli più titolati che, nonostante sia facoltativa, la indossano.
La frazione di nuoto scorre via liscia senza problemi, ognuno coi suoi tempi, ovviamente, e usciti dall’acqua si parte per i quattro giri di bicicletta su un percorso paesaggisticamente meraviglioso, ombreggiato e completamente chiuso al traffico. Certo, la fatica si fa sentire e il panorama passa in secondo piano, soprattutto quando al quarto giro l’ultimo “strappo” ti fiacca definitivamente le gambe e mentre affronti la discesa e percorri il viadotto (sempre col vento contro) pensi già alla frazione di corsa che ti aspetta e dubiti di farcela.
La corsa sullo sterrato non è da tutti e spesso la alleniamo poco o affatto, abituati ai lavori in pista o su strada, quindi i normali tempi di percorrenza aumentano e, quando hai già almeno tre ore di gara alle spalle, più allunghi la corsa, meno energie ti rimangono.

Se arrivano problemi fisici, è la fine.
Ed è quello che purtroppo è successo a Stefano Bartolozzi, il nostro inossidabile M6 che, sceso dalla bici in seconda posizione della sua categoria, al settimo chilometro ha accusato un forte dolore alla caviglia che era già infortunata. Nonostante la delusione per il podio sfumato, Stefano non si è arreso e ha camminato per 13 chilometri pur di tagliare il traguardo.

Altra storia quella di Marina Matarazzo che a Barberino ha conquistato il titolo di Campionessa Italiana M3 e la maglia azzurra con una gara strepitosa, combattuta dall’inizio alla fine con concentrazione e grinta.

Molto bravi Lorenzo Rossi e Davide Scherlj che chiudono in 4 ore 22’ e 4 ore e 33’ rispettivamente.

Bene anche Alessio Vannozzi, Serena Rossi e Licio Torre, che, nonostante le fatiche e il caldo insopportabile sofferto nella frazione di corsa, non hanno mollato e sono arrivati tutti al traguardo.

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