Intervista a Fabiano Giannini, terapista sportivo

Intervista a Fabiano Giannini, terapista sportivo

TERAPISTA SPORTIVO, CON CUI LA LIVORNO TRIATHLON HA AVVIATO UNA STRETTA COLLABORAZIONE

Nell’ottica di migliorare sempre più i servizi ai propri atleti impegnati nella triplice disciplina, la Livorno Triathlon ha pensato di stringere una collaborazione con un professionista esperto di trattamenti fisioterapici per sportivi agonisti.

Noto in ambito locale e anche nazionale, Fabiano Giannini è un terapista che si è professionalmente formato in vari settori sportivi, spaziando dal nuoto, all’atletica, al ciclismo, triathlon, rugby e ultimamente è molto impegnato nel mondo del calcio. Proprio la sua ampia esperienza e l’ecletticità delle discipline e degli atleti che segue lo rende uno dei professionisti più adatti per aiutare i triatleti, che dell’eclettismo e della multi-disciplina hanno fatto una passione e alcuni una vera e propria ragione di vita.

Con questa breve intervista, vorremmo far conoscere meglio ai nostri triatleti Fabiano e il tipo di attività che offre, per aiutarli quando hanno problemi ma anche per prevenirli.

Fabiano, prima di essere un terapista tu sei stato uno sportivo, quindi nessuno meglio di te può capire lo smarrimento in cui cade l’atleta quando non si sente bene fisicamente, giusto?

Sì, hai detto bene, ho praticato nuoto per molti anni e ho alle spalle tante gare. Ogni atleta sa quanto sentirsi bene durante gli allenamenti aumenti la propria sicurezza e migliori la prestazione in gara che non è altro che il frutto della qualità degli allenamenti svolti durante la preparazione. Sensazioni non positive, a fronte di una condizione fisica non ottimale, influenzano negativamente anche l’aspetto mentale e, con esso, l‘approccio alla gara, per cui è necessario curare al meglio ogni aspetto dell’atleta così che possa esprimersi al meglio delle proprie potenzialità.

Come è nata la passione per il tuo lavoro?

Avendo vissuto in prima persona problemi e disagi che affliggono spesso un atleta, ho capito che è necessario affidarsi a professionisti preparati che sappiano metterlo in condizione di avere livelli prestativi ottimali e, quindi, soddisfazioni. Di qui il mio interesse per la fisioterapia.

So che ti piace lavorare con squadre strutturate e con sportivi professionisti, perché in questi ambienti puoi dare il meglio. Anche grazie alla collaborazione con l’intero staff che si occupa degli atleti. Ma hai spazio e voglia di seguire anche atleti e triatleti non professionisti?

L’utenza che si rivolge a me è costituita perlopiù da atleti professionisti e questo mi consente di lavorare sul dettaglio, pianificando un percorso su misura per ogni atleta in relazione alle sue esigenze e allo sport praticato. Seguo anche atleti non professionisti e, anche con loro, uso il medesimo approccio, riuscendo sempre a trovare uno spazio per tutti

Alcuni triatleti hanno un coach, oppure un nutrizionista, un biomeccanico. O magari sono seguiti da un medico a causa di infortuni. Sei disponibile a confrontarti con l’atleta e gli altri professionisti che lo aiutano per trovare le soluzioni migliori in caso di infortuni o criticità nella preparazione?

Certamente. Nel mondo del professionismo è usuale avere un team di specialisti che lavorano in sinergia per un atleta, per cui da anni sono abituato a questo genere di “scambi” che ritengo molto utili sotto diversi aspetti, per cui sono certamente disposto a interagire con qualsiasi figura di riferimento dell’atleta.

Al di là degli interventi spot in caso di infortuni, pensi che una tua attività di assistenza continuativa ai triatleti possa essere utile per prevenire infortuni o aiutare l’atleta nella preparazione? In base alla tua esperienza, secondo te quale dovrebbe essere il modo migliore per impostare la collaborazione tra te e l’atleta?

In base alla mia esperienza posso affermare che la prevenzione deve essere la priorità per ogni atleta, per potersi allenare con continuità e intensità. Nessun atleta è in grado di rendersi conto al 100% dei segnali che invia il proprio corpo, mentre un professionista preparato può capire dove c’è una situazione che, se trascurata, può portare potenzialmente a un problema. Al di là dunque delle terapie spot nel caso di infortuni, tendenzialmente a un atleta consiglio di programmare insieme degli obiettivi di gara e di strutturare insieme un lavoro muscolare, con l’obiettivo di prevenire per allenarsi meglio, migliorare la prestazione e, in ultima analisi, divertirsi di più: non conosco atleti che si siano divertiti in una competizione durante la quale abbiano patito un disagio fisico. Certamente, se necessario, intervengo a risolvere eventuali situazioni trascurate o maturate durante una competizione o un allenamento.

La Livorno Triathlon ha anche un bellissimo e promettente settore giovanile, che sta crescendo sia in numero che in qualità delle prestazioni. Al di là di infortuni che possono capitare anche ai più piccolini, a quale età pensi sia utile far fare un primo check ai giovani triatleti?

Non c’è un’età prestabilita: ritengo che, quando i volumi di lavoro iniziano a crescere, sia preferibile affidarsi a un professionista.

Pensi che con i più piccoli e i loro genitori – e con lo staff tecnico – possa essere utile instaurare una collaborazione stabile per prevenire problemi posturali ai piccini o impostare un lavoro di crescita psico-fisica equilibrato?

Come ho detto prima, credo fermamente nella bontà del lavoro di squadra: più i professionisti collaborano mettendo l’atleta al centro delle loro attenzioni, più il risultato migliora.

Molti di noi, nonostante i consigli di coach, medici, fisioterapisti, amici e familiari … poi fanno di testa loro. Anche se è consigliato loro di fermarsi, magari si allenano lo stesso e fanno danni. Ci seguirai lo stesso? Prometti?

Sì, ne sono consapevole. Decidere autonomamente quanto e quando allenarsi e gareggiare, magari contro i consigli di un terapista, espone l’atleta a rischi che sarebbero evitabili. Senz’altro seguirò sempre tutti, con la massima professionalità.

Bene, ci sentiamo sollevati. Allora, alcuni dei nostri triatleti già ti conoscono e sono stra-contenti di come ci hai “rimesso in piedi” quando eravamo k.o. Ma siccome non tutti sanno dove sei, spiega a tutti come fare per contattarti, raggiungerti e quali orari preferisci per prendere appuntamento.

Sì ho avuto modo di trattare già diversi atleti della vostra società e sono contento che siano rimasti soddisfatti dei risultati ottenuti e dei miglioramenti conseguenti ai trattamenti.

Per tutti, ricevo a Livorno in zona Ardenza, in studio privato. Per prenotare un appuntamento o per qualsiasi informazione il numero è: 3289344269. Un saluto e buon allenamento!

Serena Rossi